Partiamo
molto presto al mattino per raggiungere Bodo dove i traghetti per le Isole
Lofoten partono alle ore 6, alle 10 oppure alle 15, noi volevamo salire sul
secondo e bisogna presentarsi all’imbarco con almeno 45 minuti d’anticipo.
Partiamo col bel tempo, finalmente senza tute A.P., ma fatta la prima curva
inizia a piovere, ma è acqua che il gore-tex del nostro abbigliamento tiene
bene e quindi continuiamo così, viaggiamo veloci mentre la vegetazione ai lati
della strada si dirada fino a scomparire. La strada attraversa un deserto
artico e quando ci troviamo al cartello che segnala l’ingresso nel CIRCOLO
POLARE ARTICO, scenda anche qualche fiocco di neve! La neve non ci impedisce di
viaggiare e arriviamo a Bodo, il freddo è davvero pungente, siamo l’unica moto.
Le tre ore e mezzo di traversata fino a Moskenes sono da fare con la macchina
fotografica in mano, complice il sole abbiamo visto panorami bellissimi (molto
meglio che quelli decantati del Geirangerfjord). Le Lofoten sono un pardiso in
terra, per fotografare ogni angolo bellino, andrebbero percorse a piedi!
Vediamo le città di A e REINA poi puntiamo verso nord. Ovunque c’è dello
stoccafisso ad essiccare. Queste isole hanno un che di magico che solo venendoci
uno può scoprire cos’è. Arriviamo al Bobil camping e qui troviamo sistemazione
in una ROOM che sarebbe una casa bella grande, sull’oceano, dove abbiamo una
camera e una sala tutta per noi, mentre altre stanze come cucina e i bagni sono
in condivisione con altri. Esperienza positiva.
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